Molti definiscono la Namibia “l’Africa per principianti”. Che dire?! Un luogo straordinario da cui iniziare per scoprire il continente africano.
La Namibia possiede una bellezza naturale senza eguali, che pochi paesi dell’Africa possono vantare. La Namibia del mare di sabbia, coi suoi colori intensi che vanno dal rosa all’arancio. Delle valli di Sossusvlei che ospitano il Deadvleiun, una depressione di sabbia bianca, dimora di un cimitero di alberi d’acacia eriolobe che sembrano usciti dal famoso dipinto di Salvador Dalì, “La persistenza della Memoria”.
Nel decidere quando andar in Namibia dobbiamo tenere conto del fatto che il clima della Namibia va dal desertico al subtropicale, di solito caldo e asciutto, e le precipitazioni sono scarse e variabili. La Namibia è un paese arido. L’aridità del clima deriva dalle fredde correnti del Benguela che provoca la condensazione del vapore acqueo in Namibia sul mare, portando così sulla costa aria secca.
Il clima in Namibia presenta stagioni invertite rispetto al nostro. Pertanto, il periodo più caldo e umido in Namibia lo si ha in inverno, con temperature fra i 20 e i 34°C durante il giorno.. Nella zona costiera del deserto del Namib, durante questo periodo il clima è desertico con scarsità di precipitazioni. Fortunatamente le temperature non sono mai eccessive, grazie alle correnti fredde provenienti dall’oceano atlantico. Nelle zone interne le temperature salgono durante il giorno e soprattutto nel periodo delle grandi piogge, tra gennaio e febbraio.
Nei mesi invernali, quindi tra giugno e settembre, le temperature variano dai 18 ai 25°C il giorno, durante la notte invece le temperature scendono anche sotto lo zero.
Quando andare in Namibia? Il periodo migliore per un viaggio in Namibia è quello da marzo a novembre per chi è temerario di fronte le alte temperature, e quello da maggio ad agosto per chi predilige un clima più fresco soprattutto nelle ore serali.
Nella scelta di quando andare in Namibia bisogna tenere in considerazione anche le zone e le attrazioni di cui vogliamo godere.
Un viaggio in Namibia da dicembre a marzo, anche se le precipitazioni sono molto intense, ti permetterà di godere della Namibia in fiore. Inoltre il 21 marzo è festa nazionale, l’Independence Day e potrai assistere ai festeggiamenti, tra parate e competizioni sportive. Sempre nel mese di marzo, ti consigliamo un viaggio a Windhoek, la capitale della Namibia, per assistere al Mbapira/Enjando Street Festival. Durante questo evento le vie della capitale si animano con ballerini, musicisti e la popolazione del luogo sfoggia gli abiti tradizionali.
Un viaggio in Namibia ad aprile e novembre ti permetterà di goderti la località evitando la massa enorme di turisti che di solito si riversa nella regione durante il resto dell’anno. A fine aprile la capitale della Namibia si colora d’allegria e divertimento con i festeggiamenti del Carnevale.
Un viaggio in Namibia da maggio a ottobre, la stagione secca, ti permetterà di visitare i parchi nazionali e godere di incantevoli safari. Inoltre se sei appassionato di sport estremi, nella regione di Swakopmund potrai praticare sport quali il sandboard, il surf e il paracadutismo. Inoltre essendo una ex colonia tedesca a fine ottobre non può mancare il classico Oktoberfest, fiumi di birra in arrivo per compensare la siccità del territorio nel periodo.
Nell’organizzare un viaggio in Namibia, dobbiamo decidere le località, cosa vedere in Namibia una volta arrivati. Nella nostra Top Experience sul cosa vedere in Namibia vi sono:
Nell’organizzare un viaggio in Namibia, è imperativo fare una tappa a Sossusvlei il cui paesaggio è in costante cambiamento. Ciò è dovuto ai venti che alterano il volto delle dune e al riflesso della luce sulla sabbia, durante l’arco della giornata, che ne varia la cromatura, raggiungendo il picco massimo della loro brillantezza subito dopo il tramonto. A Sossusvlei si giunge tramite Sesriem, nota come Le Sei Lingue (il numero di cinghie di cuoio del carro dei buoi, necessari per attingere acqua dal fondo della gola vicina). La regione ospita una depressione di sabbia candida, Deadvlei, che in passato era un’oasi di acacie. In seguito, il fiume che dava vita all’oasi mutò il proprio percorso a causa dello spostamento delle dune. Ciò ha dato vita all’elemento più caratteristico di Deadvlei (letteralmente, il “vlei morto”), un grande numero di alberi morti di acacia, che hanno assunto col tempo un colore molto scuro che contrasta col candore del suolo e l’arancione delle dune. Osservando il paesaggio sembra di trovarsi catapultati in un Dalì originale.
Il Canyon misura 160 Km in lunghezza, 27 Km in larghezza e 550 m in profondità. La prospettiva migliore di questo strabiliante Canyon di origine tellurica è quella della monumentale scalata di 5 giorni che ti permette di percorrere metà della lunghezza del canyon. Questa scalata parte da Hobas fino a Ai-Ais, dove ti attende un resort con terme di acqua calda. A causa del caldo e delle alluvioni improvvise nella stagione estiva, il percorso è accessibile solo dal 15 aprile al 15 settembre.
La leggenda vuole che durante la Prima Guerra Mondiale, 2 prigionieri tedeschi si nascosero alle Sulphur Springs, le terme di zolfo, per sfuggire alla cattura. Uno sembrava soffrire di asma, mentre l’altro di cancro alla pelle, ma grazie ai poteri guaritivi delle terme, entrambi furono curati.
La città si trova ad essere la farcitura di un sandwich, tra il Deserto del Namib e il litorale costiero in balia dei venti del sud dell’Atlantico. La città è una reliquia coloniale tedesca, che sembra non essere stata in alcun modo toccata dalle influenze del XXI secolo. Luderitz ricorda un po’ i piccoli villaggi bavaresi del vecchio continente, con le sue chiese, panifici e cafè. La cittadina sembra vivere in una sorta di distorsione temporale, che le dà un tocco di oscurità da un lato e un certo charm dall’altro. È certo che Luderitz è il paese più assurdo dell’Africa.
I primi coloni portoghesi soprannominarono questa località costiera As Areias do Inferno (letteralmente Le Sabbie dell’Inferno), perché una volta che una nave veniva trascinata a riva, il destino della ciurma era segnato. È una regione nebbiosa, in cui sono presenti delle secche di sabbia bianca e roccia sulla quale giacciono vecchi relitti e scheletri di balene. La Skeleton Coast per la sua conformazione ha una sorta di fascino cupo e misterioso a cui non puoi resistere.
Nonostante l’inglese sia la lingua ufficiale del paese, solo per il 6% della popolazione bianca è lingua madre. Sono l’afrikaans (60%), il tedesco (32%) e l’oshiwambo le lingue riconosciute e parlate nella regione.
La religione diffuse su tutto il territorio è quella cristiana, soprattutto luterana. Nella capitale della Namibia, Windhoek è presente una piccola comunità di musulmani.
Il fuso orario adottato in Namibia è l’UTC +2. Rispetto all’Italia è 1 ora avanti.
La divisa ufficiale è il Dollaro Namibiano. È diviso in 100 centesimi.
Si usa anche il Rand sud africano, che in Namibia è stato rimpiazzato come moneta legale dal dollaro namibiano. Il Rand continua ad essere comunque usato perché è la moneta ufficiale del Sudafrica e può essere scambiato localmente allo stesso valore.
Ai visitatori è richiesto un passaporto valido per almeno 6 mesi dopo la data di ingresso in Namibia. Il visto è obbligatorio solo per soggiorni superiori ai 90 giorni.
Si consiglia:
L’adozione delle necessarie misure igienico-sanitarie;
Sottoporsi, previo parere medico, ad una terapia antimalarica nella stagione estiva (novembre-marzo) se ci si reca nelle regioni settentrionali del Paese.
La Namibia ha buoni collegamenti aerei ma anche molto costosi.
Il servizio di autobus è limitato ad alcune vetture di lusso che collegano Windhoek a Città del Capo e a Johannesburg.
La Ferrovia Trans-Namib offre servizi di collegamento tra le città principali a prezzi ragionevoli.
Il modo più semplice per visitare la Namibia è il noleggio di un’auto. Ma bisogna tenere conto del fatto che le tariffe sono piuttosto alte e nella spesa va anche considerato il costo del carburante per coprire le lunghe distanze.
La soluzione più economica è unirsi alle escursioni organizzate.